lunedì 28 settembre 2009

Soca, pensieri di un canoista

La strada scorre veloce e la linea di sorpasso si illumina ad intermittenza avvolta dal buio della notte. Un sottofondo di musica avvolge il silenzio del viaggio rendendo tutto ancora più ovattato. Le palpebre sono stanche e le mani trovano ormai sul volante dell’auto un sostegno a cui aggrapparsi. Il mio amico Vincenzo è sul dormiveglia, quasi per non sentirsi in colpa di avermi lasciato solo alla guida ormai da un pezzo. Quante volte ho visto questa scena. E’ come un vecchio film gelosamente conservato tra i dvd preferiti che di tanto in tanto fa piacere rivedere. Conosco la storia, i personaggi, le battute, ma ogni volta mi sembra di vivere nuove emozioni. Il pensiero vola lontano. Sono già in fiume. Penso alla linea più giusta da seguire, penso alle frasi che ci si scambierà con i compagni di discesa tra un passaggio e l’altro. Siamo ormai arrivati. Ancora una volta, dopo aver viaggiato tutta la notte, dormiremo in macchina o in tenda. Vincenzo con un grugnito di disapprovazione misto a felicità mi fa capire che vuole sistemarsi velocemente. L’aria è fresca, il rumore del fiume domina la notte.
Potrei raccontare tanto dell’ultimo week-end trascorso in Slovenia. Potrei raccontare del fiume, delle cene con gli amici, dei discorsi accorati sulle attrezzature fino a tarda notte. Mi fermo però qui e lascio a voi immaginarlo come più vi piace. Perché è così che si è svolto questo week-end. Nel modo più bello che si possa immaginare.
Gli anni passano, si diventa grandi, alcuni potranno pensare che si fanno sempre le stesse cose, ma grazie alla canoa, stranamente nulla si ripete.

A presto in fiume

Mario Adolini

1 commento:

Andrea ha detto...

Sono veramente dispiaciuto di non aver partecipato a questa uscita con tante persone così prese bene, purtroppo la sorte mi è stata avversa.
A presto in fiume comunque.
bella ZiMario
Andrea Pergolesi