lunedì 19 ottobre 2009

Laboratorio di studio sulla Sicurezza fluviale per canoisti

A seguito della conclusione del Corso di sicurezza fluviale per canoisti, tenutosi nel week-end del 17-18 ottobre, diamo avvio al Laboratorio sulla sicurezza fluviale. Si tratta di una iniziativa di studio rivolta ai partecipanti del corso che mette a disposizione uno spazio telematico in cui raccogliere appunti e riflessioni. Gli appunti verranno in seguito sottoposti alla revisione dei docenti ed andranno ad alimentare una base informativa comune con l’obiettivo di realizzare un piccolo vademecum sulla sicurezza del canoista. Il vademecum verrà infine pubblicato tra le pubblicazioni degli Special Contents sul sito http://www.kayakfeelyoufree.it/ e messo a disposizione dell’intera community.

Ringraziamo in anticipo i partecipanti che vorranno fornire il proprio contributo, poiché grazie a loro, che saranno i veri autori del vademecum, molti altri canoisti potranno avere preziosi spunti di riflessione sul tema della sicurezza.

Con l’occasione vi ricordiamo che tra le pubblicazioni presenti negli Special Contents, è disponibile un piccolo manuale sui nodi più usati nell’ambito fluviale. Per scaricare il manuale, cliccare sulla pubblicazione n° 3 all’indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html.

La partecipazione al gruppo di laboratorio può avvenire nei seguenti modi:
- se i vostri appunti prevedono disegni oltre che testo, allora suggeriamo di scrivere un piccolo documento word, scannerizzare i propri disegni ed inviare il tutto in attachment via e-mail all’indirizzo natmariok@libero.it
- se gli appunti non prevedono disegni ma solo testo, allora potete scegliere se aggiungere un commento al presente post (quando aggiungerete un commento non dovrete necessariamente creare un account google, ma potrete lasciarlo come Anonimo selezionando la rispettiva voce al momento dell’invio), oppure inviare un semplice e-mail a natmariok@libero.it. In quest’ultimo caso penseremo noi a pubblicarli sul blog

Un suggerimento per raccogliere i vostri appunti, è pensare alla sequenza degli argomenti che sono stati affrontati durante il corso e schematizzare le varie tecniche di intervento.

Sharing is the key !

Un imbocca al lupo e a presto in fiume.

Mario Adolini
Feel you Free kayak school
http://www.kayakfeelyoufree.it/

Feel you Free kayak school è centro di eccellenza per la pratica e l’insegnamento del kayak fluviale e freestyle

lunedì 28 settembre 2009

Soca, pensieri di un canoista

La strada scorre veloce e la linea di sorpasso si illumina ad intermittenza avvolta dal buio della notte. Un sottofondo di musica avvolge il silenzio del viaggio rendendo tutto ancora più ovattato. Le palpebre sono stanche e le mani trovano ormai sul volante dell’auto un sostegno a cui aggrapparsi. Il mio amico Vincenzo è sul dormiveglia, quasi per non sentirsi in colpa di avermi lasciato solo alla guida ormai da un pezzo. Quante volte ho visto questa scena. E’ come un vecchio film gelosamente conservato tra i dvd preferiti che di tanto in tanto fa piacere rivedere. Conosco la storia, i personaggi, le battute, ma ogni volta mi sembra di vivere nuove emozioni. Il pensiero vola lontano. Sono già in fiume. Penso alla linea più giusta da seguire, penso alle frasi che ci si scambierà con i compagni di discesa tra un passaggio e l’altro. Siamo ormai arrivati. Ancora una volta, dopo aver viaggiato tutta la notte, dormiremo in macchina o in tenda. Vincenzo con un grugnito di disapprovazione misto a felicità mi fa capire che vuole sistemarsi velocemente. L’aria è fresca, il rumore del fiume domina la notte.
Potrei raccontare tanto dell’ultimo week-end trascorso in Slovenia. Potrei raccontare del fiume, delle cene con gli amici, dei discorsi accorati sulle attrezzature fino a tarda notte. Mi fermo però qui e lascio a voi immaginarlo come più vi piace. Perché è così che si è svolto questo week-end. Nel modo più bello che si possa immaginare.
Gli anni passano, si diventa grandi, alcuni potranno pensare che si fanno sempre le stesse cose, ma grazie alla canoa, stranamente nulla si ripete.

A presto in fiume

Mario Adolini

giovedì 17 settembre 2009

Corso Full Immersion di sicurezza fluviale - Session 2009

Nell’ambito del calendario delle attività 2009 della scuola
Feel you Free kayak school viene organizzato, in collaborazione con il Centro rafting Le Marmore, il 17-18 ottobre 2009 un corso di sicurezza fluviale full immersion della durata di due giorni (un week-end) pensato appositamente per coloro che praticano attività di canoa fluviale.

Il corso ha doppia valenza di re-train per coloro che hanno già partecipato alle precedenti sessioni del 2008 (8-9 marzo 2008 e 8 novembre 2008) e first-train per coloro che parteciperanno per la prima volta.

La quota di partecipazione in re-train è pari al 50% della quota first-train.

L’obiettivo è fornire un bagaglio tecnico concreto relativo agli aspetti della sicurezza che più interessano i canoisti. Quali sono le tecniche più indicate per recuperare l’uomo rimasto al centro del fiume o sulla sponda opposta? Come bisogna agire in caso di incastro del piede? Come si realizza un recupero verticale? Quali sono i paranchi più indicati per moltiplicare la forza di trazione nelle varie situazioni di intervento e come si realizzano? Come si realizza un imbraco per discesa in corda doppia e come si discende in corda doppia? Qual è l’attrezzatura “minimale” da portare sempre con se durante una discesa in canoa? Quali sono e come si realizzano le varie tecniche di intervento? Qual è la funzione del leader? Questi ed altri importanti temi verranno trattati durante il corso attraverso momenti teorici in aula ed esercitazioni pratiche in acqua. Verranno inoltre descritte le varie attrezzature in dotazione nell’ambito della sicurezza e le modalità per il loro impiego ottimale. Il corso sarà inoltre un importante momento di scambio culturale, dove i partecipanti potranno fornire il loro contributo attraverso le loro esperienze fluviali. In questa ottica, non è escluso che durante il corso possono essere messe a punto delle nuove tecniche di intervento o apportati dei miglioramenti a quelle esistenti. I contenuti del corso sono stati messi a punto da Umberto Galli, docente del corso, guida rafting e soccorritore fluviale con abilitazione professionale Rescue 3 avanzato, nonché canoista fluviale dal 1994 e da Mario Adolini, maestro di canoa fluviale FICK dal 1994 e canoista fluviale dal 1989.

Il programma dettagliato è disponibile nella Sezione Pubblicazioni (pubblicazione n° 2) all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html

Ogni partecipante dovrà essere munito di abbigliamento tecnico di buona qualità per la pratica fluviale (scarpe, muta, maglia termica, giacca d’acqua preferibilmente stagna, paraspruzzi, salvagente da torrente munito di imbraco e dissipatore, caschetto), cow tail (corda di recupero del tipo "coda di vacca"), fischietto, coltello, quattro moschettoni di cui tre con chiusura a ghiera, una carrucola, una fettuccia tubolare (fettuccia da roccia) della lunghezza di quattro metri, due cordini prusik, sacco da lancio, canoa da torrente, pagaia. Per chi lo desidera è possibile noleggiare l’abbigliamento (scarpe, muta, giacca d’acqua, salvagente, caschetto).

Per iscriversi occorre comunicare la propria adesione attraverso i riferimenti indicati all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html o telefonare al 3357493414 entro il 9 ottobre 2009.

I partecipanti potranno usufruire di spogliatoi, armadietti e docce. Il corso avrà luogo sul fiume Nera alla cascata delle Marmore in cui, grazie ai rilasci concordati con la centrale di Galleto, sarà possibile esercitarsi sia sul tratto classico a valle della cascata in cui possono essere simulati interventi tipici da alto corso, sia nel tratto sottostante la centrale di Galleto in cui possono essere simulati interventi di recupero in presenza di alto volume di flusso.

Il corso sarà confermato al raggiungimento del numero minimo di sei partecipanti.

Ulteriori informazioni possono essere richieste all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html o al numero 3357493414.

Solo attraverso la ricerca continua del miglioramento è possibile aumentare il proprio livello tecnico e garantire a se stessi e agli altri elevati standard di sicurezza.

Feel you Free kayak school

mercoledì 2 settembre 2009

Salti di Marmore: emozioni da raccontare

Era un piovoso sabato pomeriggio di giugno dello scorso anno, quando decisi di andare ad ispezionare i “salti laterali” di Marmore. Erano li da sempre. Visti e rivisti mille volte, da turista e da canoista, ma mai osservati con l’occhio di chi ha “diverse intenzioni”.
Quel pomeriggio ero da solo.
Dopo aver pranzato con altri canoisti, mi avvio nei sentieri che conducono alla visita panoramica della cascata.
Fu strano percorrere quei sentieri. Avvertii una certa emozione, come se fossi sicuro di non poter tornare indietro con la libera scelta di farli o non farli. Percorrevo la strada con la convinzione che avrei visto quel sentiero al ritorno con gli occhi di chi si lascia alle spalle un passaggione tanto atteso e finalmente superato. L’emozione aumentava con l’avvicinarsi del rumore. Continuavo a convincermi che stavo solo “dando un’occhiata”, che sarebbe stata una delle tante volte in cui mi recavo li, che non era detto che si potessero fare. Ma, sinceramente, mi sentivo come rapito. Come se non fossi stato poi libero di poter esprimere un giudizio oggettivo. E’ chiaro che poi lo avrei espresso. L’intenzione non è mai stata e mai lo sarà, di giocare alla roulette russa, ma non so, mi sentivo in qualche modo “costretto”. Fui addirittura al punto di tornare indietro, per avere la scusa di dire a me stesso di non poter esprimere un giudizio senza un elemento di valutazione.
Nel mentre di questo pensare, mi ritrovo davanti ai salti. Questa volta erano diversi. Ma il significato di quella diversità non era nella loro forma fisica, era in me. Non li avevo mai osservati con l’idea di volerli fare in canoa. Paragonati a tanti passaggioni che esistono in giro, li definirei assolutamente “nella norma”, ma loro rappresentavano ben altro per me. Loro mi hanno visto crescere. Da quando i miei genitori mi portavano ancora bambino a vedere la cascata, a quando iniziai questa splendida esperienza di vita attraverso il mondo della canoa, a quando, canoista maturo, li osservavo, in quel momento, con rispetto e con un pizzico di timore guardandoli negli occhi. Si, ora ci stavamo guardando negli occhi. Il loro sguardo era deciso, misterioso, forse aggressivo. Il mio era intimorito. Ma sapevo che il timore veniva da quella giusta dose di umiltà che possiede un canoista maturo. Non veniva dai salti. Il mio timore, sfociava anzi nella curiosità.
Seguii il sentiero attraverso le scale che costeggiano i salti. Li, iniziai una attenta analisi tecnica e liberai la mente da tutte le sensazioni che riguardano l’umano.
Valutai le linee d’acqua, le possibili vie da dove affrontare il salto. Valutai il catino di ricezione, i suoi movimenti, la conformazione delle sponde, i punti di sicura e cosa potesse accadere se qualcosa andasse storto. Fui immerso in questa analisi per circa un quarto d’ora. Nel mentre, pioveva. Ovviamente, da buon canoista, non avevo ombrello. Ero totalmente zuppo. La spalla mi faceva male e decisi di rientrare.
Giunto in macchina, preso da un raptus di outing, non esitai a telefonare a Maurizio Beccafichi descrivendo quanto avevo visto e analizzato.
Inutile dire che trovai terreno fertile. Era come se li avessimo fatti.
Durante la settimana, Maurizio, avendomi realmente preso sul serio, andò anche lui ad ispezionarli e si convinse definitivamente di ciò che ormai già sapeva con certezza: si fanno !
Galeotta fu però la mia spalla. La settimana dopo mi ritrovavo su un bel letto operatorio con un artroscopio che mi ravanava i tendini e mi costringeva a star fermo per i successivi tre mesi.
Vi lascio immaginare invece, con mio sommo piacere, cosa fecero i ragazzi.
Il salto più alto fu superato per la prima volta da Maurizio Beccafichi i primi di luglio 2008 al quale seguirono altri canoisti. Il salto più basso fu invece fatto per la prima volta da Carlo Sbrenna.
Eccomi arrivato ad oggi. Lontano dal ricordo dell’operazione, e dopo aver fatto splendidi viaggi di canoa durante questo 2009, domenica 30 agosto, decido che è giunto per me il momento.
Lo dico a Carlo la sera prima. Mi appoggia e ci sarà anche lui. Per lui è la seconda volta.
Ci troviamo molto presto la domenica mattina in prossimità dei salti, quando la cascata è ancora chiusa. Si, perché se ti becca lo staff della cascata, ti fracassa le palle e ti vieta di entrare in canoa. Consapevole di questo, la mattina presto portiamo le canoe su per non aver problemi dopo, all’entrata.
Suona finalmente la sirena dell’apertura. L’acqua arriverà tra circa mezz’ora. Il tempo di cambiarci e organizzare il gruppo delle sicure.
Arriviamo davanti ai salti. Questa volta il sentiero nemmeno l’ho visto. Ero troppo concentrato per pensare ad altro.
Posizioniamo le sicure ed il ponticello davanti al primo salto, si affolla di turisti curiosi. Partono i primi flash.
Carlo ed io andiamo in alto verso l’imbarco. Con l’imbraco ci caliamo giù nel canyon profondo circa 5-6 metri a monte del salto.
Il salto è ora a pieno regime. Nella sua altezza di circa 12-13 metri l’acqua cade con un boato di tutto rispetto. Il catino non presenta particolari problemi. E’ profondo, l’acqua è ossigenata e non ci sono forti ritorni. Il vero problema è NON andare a sinistra. L’acqua cade in fondo ad una parete che potrebbe creare problemi seri se ci si sbatte contro. Un altro aspetto da non sottovalutare è una piccola nicchia sulla destra orografica in cui ti porta sicuramente l’acqua del catino. Quindi, veloci in caso di eskimo e sicura pronta a recuperarti in caso di bagno. Nicchia a parte, rischi di andare giù e farti pure il salto dopo a bagno. E questo non sarebbe cosa buona e giusta.
Pronti alla partenza ce la giochiamo a pari e dispari. Vinco io. Bene, è un segno. Dopo un anno di attesa è il minimo che si potesse desiderare.
Mi imbarco in bilico stando attento a non scivolare giù. L’acqua tira da paura.
Tutto ok, parte il fischio.
Mi stacco dalla sponda. Vedo lontano la soglia del salto. Prendo un riferimento e non lo mollo più con lo sguardo. L’acqua è veloce più di quanto mi fossi aspettato. Il poco fondo ti porta a strusciare, ma a velocità esorbitante. L’acqua tende a girarti la canoa e a metterti di traverso. Così rischio di saltare di fianco. Non sarebbe affatto bello. Riesco con una timonata destra a raddrizzare la barca e passo proprio nel punto dove volevo. La barca si stacca, la posizione è corretta: sto volando.
Vedo il catino avvicinarsi velocemente. Entro nel catino e sento un fortissimo impatto sul torace. Tutto ok. Mi capovolgo e mi si stacca la pagaia dalla mano destra.
Velocemente afferro la pala, tiro l’eskimo e mi trovo appoggiato col fianco giusto sulla sponda in cui c’è la nicchia.
Sono passato ! Ho fatto il salto che vedevo quand’ero un ragazzo ! Sono qui. Sono io.
Grande entusiasmo della folla, degli amici. Bello, è proprio uno schioppone, ho sentito dire. Anch’io ne sono altrettanto convinto.
Ma ora tocca a Carlo.
Parte il fischio. Lo intravedo. E’ troppo di traverso. Anche lui l’acqua lo sta girando. Vedo che non controlla, anzi, controlla. L’esperienza lo ha aiutato a valutare che, in quel punto, il movimento più giusto era quello di assecondare e non contrastare la rotazione. Con un colpo si posiziona perfettamente all’indietro, si chiude in avanti ed effettua il salto al contrario ma con posizione dello scafo perfetta. Entra nel catino di coda. Sparisce totalmente e riemerge capovolto. Eskimo veloce. Anche lui è fuori. Tutti acclamano. I flash si sprecano. Bello. Che bei momenti intensi.
Dopo qualche battuta goliardica per scaricare l’adrenalina, siamo pronti per affrontare il secondo salto.
Trasbordiamo il ponticello in cui sono accalcati i turisti, e ci dirigiamo allo scouting del secondo salto.
Qui si tratta di cosa diversa. Più basso. Diciamo circa 6-7 metri. Il catino non presenta particolari problemi. Unico punto di attenzione è un sasso affiorante a sinistra orografica, ma è difficile andarci. Anche per questo salto vale quanto detto per il precedente: l’acqua tira velocissima. Bisogna scivolare su un toboga, non troppo pendente, di circa 20 metri prima di affrontare il salto. E’ però più facile controllare la canoa.
Posizioniamo le sicure e stavolta va per primo Carlo. Mi sembra giusto così.
Parte, si tiene molto a destra, troppo secondo me, ma passa perfetto.
Parto io, mi tengo più al centro. A destra c’è un dente che non mi piace. Preferisco la via centrale. Stacco perfetto, ma nel momento in cui tocco il catino mi capovolgo sul lato destro. Come se avessi sfiorato qualcosa. Non sento però alcun colpo. Tiro l’eskimo e anch’io sono fuori.
E’ fatta. I due salti sono stati superati.
Mi trovo ora a scrivere quella che è stata per me una grande impresa. La sua grandezza non sta nell’aver compiuto i salti. Sinceramente, in questi venti anni di canoa, abbiamo fatto cose ben più impegnative. La sua grandezza, sta nel coinvolgimento emotivo che nutro per quel luogo. Luogo in cui ho imparato a correre. Luogo in cui ho cominciato a sognare le avventure della mia vita.
Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno permesso di vivere questa meravigliosa esperienza.
Sergio, Paolo, Matteo per le sicure. Lucio per il reportage video-fotografico. Carlo, canoista e amico di vecchia data con il quale ho condiviso, condivido e condividerò le emozioni della canoa.
Appena saranno disponibili i filmati li pubblicheremo.

Un caro saluto a tutti.

Feel you Free !


Mario Adolini
Feel you Free kayak school
Liquido Kayak Team
http://www.kayakfeelyoufree.it/
http://kayakfeelyoufree.blogspot.com/
http://liquidokayakteam.blogspot.com/

mercoledì 26 agosto 2009

Austria e Liquido Kayak Team: che sballo !

Eccoci tornati da un meraviglioso kayak tour in Austria.
Quest'anno l'acqua è stata più che abbondante, a volte addirittura troppa, ma vi assicuriamo che il divertimento è stato MASTER.
Con i livelli di quest'anno alcuni fiumi si sono rivelati più impegnativi del previsto specialmente il Venter Ache e Pitzbach non hanno affatto scherzato. Venire giù da quei rapidoni (il Venter Ache sembrava un fiume nepalese !) a quella velocità è stato però uno sballo.
I fiumi discesi:
- Venter Ache: classe V
- Gole del Brandemberger Ache: classe IV
- Melach: classe IV-V
- Pitzbach (due volte. Seconda volta con imbarco parte altissima): classe V
- Trisanna (parte alta): classe IV
- Sanna: classe III-IV
- Inn: gole di Giarsun e di Ardez (Svizzera Engadina): classe IV-V (VI)
- Oetz: classe III-IV

L'unico rammarico è quello di aver visto il Trisanna ed il Sanna nella zona di Landek letteralmente deturpati dal cemento e in alcuni tratti pericolosi data la presenza di tondini affioranti. Sul Trisanna ci siamo trovati su un quartone in curva bello potente e veloce con putrelle e tondini sparsi un po' ovunque e vi assicuriamo che non è stato divertente, anzi, letteralmente la caga al culo (vogliate perdonare la colorita metafora). Sembrerebbe che negli anni scorsi c'è stata una piena che ha devastato la zona e da quel momento gli argini dei fiumi sono stati ricostruiti con cementificazioni a tutto spiano. Peccato, non credo valga più la pena andare da quelle parti.
Nota di particolare pregio va al gruppo che ha funzionato alla grande sia in fiume che fuori. Cene a panzetta tutte le sere, vino e minchiate a volontà. Il "presidente" Beccafichi, come suo solito, si è dilettato nella preparazione di piatti particolari degni delle cinque stelle dell'Università dei Sapori, organizzazione di formazione professionale di cui egli stesso è Illustrissimo Rettore (IR, come la marca di abbigliamento tecnico per kayak). La "Mimma", donna del Mimmi, in continua formazione di inglese con la docente Zi' Natascia. Non sappiamo di chi sono le colpe o i meriti, ma alla fine della vacanza la Mimma aveva imparato a dire solo Mushroom (fungo) ! Si, perchè tutto viene dalla Rapida del Porcino sulla Pitzbach. In breve, eravamo sulla Pitzbach con livello strepitoso. Durante uno scouting su un bel quintone, il Presidente scorge tra le fronde un porcino che avrà fatto una chilata. A quel punto, scouting della rapida con il porcino in mano e non voleva più mollarlo: - me lo porto in Canoa - , - ma de che. Qui stamo a cascà de sotto. Te se distrugge -, - Inguattamolo qua, lo veniamo a recuperare dopo -. Così è stato, e la sera pasta al Porcino ben preparata dall'Illustrissimo Rettore (IR).
Bella vacanza, bel giro, bella canoa, begli amici.
I partecipanti: Fabio Palmari, Patrik Consalvo, Michele Rinaldi, Maurizio Beccafichi, Mario Adolini, Carlo Sbrenna (Carlo, GZ Team).
A presto e ad altri 1000000000000000000000000 viaggi come questo.

Mario
Feel you Free kayak school

mercoledì 15 luglio 2009

Corso di canoa freestyle Feel you Free rodeo clinic – Advanced Edition July 2009

Il corso di canoa freestyle che si sta svolgendo in questi giorni, organizzato da Feel you Free kayak school, ha dato l’opportunità a tutti noi di scoprire due autentiche promesse del rodeo del centro Italia.

Si tratta di due giovani leve, Matteo Tofanelli di Terni e Paolo Bello di Roma, rispettivamente di 13 e 14 anni. Svegli, pronti, tecnicamente preparati. Più istintivo il primo, più riflessivo il secondo, ma entrambi dotati di rapidità e notevole capacità di adattamento, preziose doti per creare i giusti presupposti nell’apprendimento di una disciplina così articolata e ricca di varianti quale è appunto, il freestyle.
Già dalla prima parte teorica di introduzione al corso, si percepiva il loro interesse nel freestyle con terminologia, cognizioni di idrodinamica e conoscenza delle figure, ben argomentate da parte dei due giovani allievi.
La progressione nell’apprendimento ha consentito ad entrambi di far tesoro del loro bagaglio tecnico e dimostrare, già il secondo giorno, nello spot di Magliano Sabina sul fiume Tevere con livello di tutto rispetto, i progressi nella sensibilità e nel controllo dello scafo.
Entrambi hanno appreso che, oltre al fine ultimo di saper compiere le figure più spettacolari, bisogna essere in grado in primo luogo, di far muovere lo scafo nel modo da noi voluto e solo dopo, riuscire a gestire gli imprevisti adattando con rapidità crescente i movimenti alle varianti che si creano di volta in volta.
Il freestyle è infatti una disciplina dove il ciclo di feedback è portato all’estremo. Attraverso una serie di percezioni in andata e in ritorno raffiniamo sempre più il movimento, fino al compimento della figura tanto attesa da noi ricercata con fatica e dedizione. Quella figura, quello schema, fornirà la base per l’inizio di un nuovo ciclo di feedback e all’infinito questa sequenza si ripeterà.
Ma chi sono i nostri freestyler ?
Andiamo in ordine alfabetico.

Matteo Tofanelli, 13 anni, 45 chilogrammi, di Terni, orientato agli studi tecnici. Frequenterà il primo anno di agrario nel prossimo mese di settembre. Matteo si allena con una Jackson Fun 1 ½. Ha iniziato ad andare in canoa all’età di 11 anni. Si è avvicinato in modo più serio alla disciplina del freestyle negli ultimi due anni. Gli piace stare con gli amici, navigare in internet alla ricerca delle figure più spettacolari del freestyle e da grande vorrebbe fare la guardia forestale. Matteo ha realizzato una tesina per gli esami di scuola media dal titolo “Il fiume – nella storia, nello spazio, nello sport”. Con grande piacere, siamo stati autorizzati da Matteo e dal papà Lucio, a pubblicare la sua tesina sul sito della scuola. La tesina è disponibile nella sezione Pubblicazioni, all’indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html

Paolo Bello, 14 anni, 65 chilogrammi, di Roma, orientato agli studi classici. Frequenterà il primo anno di liceo classico nel prossimo mese di settembre. Paolo si allena con una Jackson Star (che a suo dire comincia a stargli piccola). Ha iniziato ad andare in canoa all’età di 10 anni. Anche lui, si è avvicinato in modo più serio alla disciplina del freestyle negli ultimi due anni. I suoi obiettivi canoistici sono affinare al massimo le tecniche del freestyle e la destrezza nelle discese.

Auguriamo a Matteo e Paolo tante soddisfazioni e tanti successi canoistici e soprattutto vi auguriamo che nella vita e nello sport possiate sempre sentirvi liberi !

Mario Adolini
Feel you Free kayak scool

venerdì 10 luglio 2009

LIQUIDO Night Fever

Sabato sera 11 luglio 2009, “Liquido Night Fever”.

Proiezione di video di canoa presso la sede del Centro Rafting “Le Marmore” Cascata delle Marmore – Terni.

Cena con porchetta, formaggio, salumi, vino a volontà, allegria e tanti amici, bagordi a oltranza !
Vi aspettiamo numerosi.

“Liquido Night Fever” è un evento organizzato da



L'organizzazione dell'evento è stata possibile grazie alla colloaborazione di

Centro Rafting Le Marmore

Hic Sunt Kayak

mercoledì 27 maggio 2009

Circuito Coppa Italia di alto corso

Anche quest'anno eccoci giunti alla tanto attesa Coppa Italia di alto corso. I migliori canoisti italiani che si confrontano lealmente sui vari campi (meglio dire fiumi) di gara in giro per l'Italia. Quest'anno il circuito prevede 5 prove:
  • Tagliamento: 18-19 aprile
  • Sermenza: 23-24 maggio
  • Toce: 18-19 luglio
  • Aurino: 5-6 settembre
  • Nera: 31 ottobre

Finora si sono disputate le prime due prove.

Il Tagliamento, splendida gara tutta concentrata sull'esplosività in una percorso di circa un minuto. Impeccabile organizzazione di Alpin Action con ottima cena e festone finale fina a tarda notte (il giorno seguente eravamo letteralmente sfranti !) . Da non dimenticare lo splendido percorso delle gole del Tagliamento a valle del tratto di gara disceso in circa due ore con vari amici canoisti. Vera chicca al di sopra delle aspettative con difficoltà 4°-5°-5+. Spettacolo ! Ammazza che freddo però (nevicava) !

Il Sermenza, causa gli eccessivi livelli, l'organizzazione ha proposto di spostare il percorso sul Sesia nel tratto di Balmuccia con partenza dal laghetto dello sbarco del tratto di gara del Sermenza. Proposta accettata all'unanimità da tutti i partecipanti. La gara, organizzata in modo impeccabile, si è svolta in completa sicurezza su un percorso di circa cinque minuti mettendo a dura prova la capacità di resistenza lattacida degli atleti. Tanto divertimento e tanti amici. Vale la pena mensionare la splendida giornata del sabato che, grazie ai fin troppo generosi livelli, ha visto impegnati vari canoisti sul torrente Sermenzino. Acqua vera, tanto sole, compagni di discesa ideali, che dire... di più non esiste !

A presto per il terzo appuntamento sul Toce.

Buon allenamento a tutti. Noi siamo il fiume !

Mario Adolini

Feel you Free kayak school

Le foto:

Clicca qui per vedere le foto della seconda prova sul fiume Sesia.

Le classifiche: CoppaItaliaKayak

sabato 25 aprile 2009

Pirenei 2009

Direttamente dal posto internet sulla nave per Barcellona, scriviamo di questo meraviglioso viaggio in canoa che speriamo al più presto inizierà. Anzi, direi che è già iniziato alla grande !
Ore 20,00 di venerdì 24/4 appuntamento al porto di Civitavecchia. Equipaggio: 2 mezzi e cinque persone. Camper di Fabietto di Rieti, super tecnico, equipaggiato di ogni cosa (abbiamo anche una barca di scorta legata sul tetto - detto tra noi, speriamo che non serva mai !!! - ) in cui vivranno per i prossimi otto giorni: Fabietto, Giovanni (meglio conosciuto come Giò Bao), Patrik.
Vettura Feel you Free con Vincenzo (Ditone) e Mario (ZiMario).
Appena arrivati al porto, grande festa e ubriacata in camper. Andiamo per fare i biglietti e la tipa mi sgama senza documenti. Minchia, me so scordato !! E adesso ? ...mi spiace signore le non può partire. E'èèèèèèèèèèèèèè, ma de che stamo a parlà ? Già penso alla stiva, magari legato sotto in apnea ma DEVO partire !!! Subito telefono a mia moglie (meglio conosciuta a livello internazionale come SANTA Natascia). Ore 20,30: a Natà, corri, portame er passaporto !! Sto in pigiama come faccio ? Niente, esci in pigiama e me porti er passaporto ! ...Vabbè.
Quaranta minuti dopo arriva nella notte con la sua piccola Twingo a 150 all'ora. Io al telefono: ti vedo, stai sul rettilineo. Ferma li. Attraverso le corsie tipo autostrada a 200 all'ora. Le do un bacio (il bacio della salvezza), prendo il passaporto e schizzo alla speedy gonzales alla biglietteria. La tipa mi vede, mi riconosce e incredula vede il passaporto. Ma come ha fatto ? A Zia... c'è SANTA Natascia. Chi ? Lascia sta che ne sai. Famme sto BIJETTO !! Eccomi qui. Sulla nave insieme agli altri. Speriamo in tanta acqua e in fiumi stupendi.
Se riusciremo a scrivere, vi racconteremo le nostre avventure.
A presto e sempre Feel you Free !

Mario

mercoledì 22 aprile 2009

Il Fiume per tutti, tutti per il Fiume


Guarda la locandina dell'evento

Domenica 10 Maggio 2009 “Il Fiume per tutti, tutti per il Fiume !” è un evento rivolto sia ai canoisti, sia a coloro che non hanno mai avuto la fortuna di conoscere questo straordinario mondo sportivo e naturalistico.

L’evento è organizzato con la collaborazione di: Feel you Free kayak school, Gymkayak negozio di canoa a Roma, Gruppo canoe Terni, Centro Rafting Le Marmore e si svolgerà in val Nerina sul fiume Nera nei tratti a monte e a valle delle Cascate delle Marmore

Il senso di questa giornata è quello di far avvicinare nuove persone al mondo del fiume nel totale rispetto delle norme di sicurezza in modo che possano apprezzare le meraviglie che il fiume scrupolosamente custodisce da sempre

Ma non solo, per i canoisti è una occasione per partecipare a una lezione di tre ore totalmente gratuita con maestri di canoa della Federazione Italiana Canoa Kayak messi a disposizione dalla scuola Feel you Free kayak school.

Inoltre, per chi lo desidera, sarà possibile scendere il tratto a valle della cascata delle Marmore con la guida di canoisti esperti (Lo staff messo a disposizione dalla scuola Feel you Free kayak school, si riserva di verificare l’idoneità dei canoisti di prendere parte alla discesa del tratto di fiume Nera a valle delle Cascate )

Per coloro che non prenderanno parte alle discese in canoa, sono previste discese in rafting nel tratto del fiume Nera Ferentillo-Arrone (classe I-II) a monte delle cascate e discese in rafting nel tratto del fiume Nera a valle delle Cascate (classe IV+)

Per la speciale occasione, a coloro che vorranno cimentarsi nella discesa in rafting del tratto a valle delle Cascate, il Centro Rafting Le Marmore applicherà una tariffa scontata di Euro 5,00 a fronte della presentazione del vaucher Feel You Free. Il voucher potrà essere ritirato presso il Centro Canoe Arrone la mattina, al momento dell'iscrizione all'evento e dovrà essere presentato al desk del Centro rafting Le Marmore all'atto dell'iscrizione.

Per chi preferisce invece rimanere “all’asciutto” è possibile noleggiare presso il Centro Canoe Arrone biciclette mountain bike e/o prendere parte ad uscite guidate sui sentieri della val Nerina

Ed in più, pranzo per i partecipanti con prosciutto, fave e pecorino ! (a prezzo ultra popolare !!)

Il Fiume per tutti, tutti per il Fiume !

Programma:

Ore 9,30: appuntamento presso il Centro Canoe ad Arrone (strada statale della val Nerina a circa 5 minuti dalla Cascata delle Marmore direzione Norcia)
Ore 10,30: inizio delle attivita
  • formazione del gruppo per una lezione di canoa di tre ore (in base al livello tecnico medio del gruppo la lezione si potrà organizzare: ad Arrone su un tratto del Fiume Nera di I grado; discesa del fiume Nera nel tratto Ferentillo-Arrone di I-II grado; in una sezione del Nera nel tratto a valle delle Cascate di III-IV+)

  • discese in rafting del tratto Ferentillo-Arrone

  • discese in rafting del tratto a valle delle Cascate

  • discese in canoa libere

  • uscite in mountain bike
Ore 13,30: Pranzo con prosciutto, fave e pecorino presso il Centro Canoe di Arrone

Ore 15,30: formazione del gruppo per una discesa in canoa guidata e gratuita nel tratto a valle delle Cascate

Per ulteriori informazioni potete contattare il numero 3357493414 o scrivere un e-mail accedendo all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html
La discesa guidata del tratto del fiume Nera a valle delle Cascate e l’assistenza, è garantita dalla professionalità dei canoisti del:

Non mancate, vi aspettiamo numerosi !

A presto in fiume


Alcuni momenti dell'evento. Che bella festa !









sabato 11 aprile 2009

Votate la canoa da torrente preferita

Esprimete una vostra preferenza sulle canoe da torrente del momento. Questo aiuterà i canoisti meno esperti ad orientarsi con maggiore sicurezza e fornire uno spunto di riflessione a coloro che conoscono il fiume da tempo.
Per votare scorrete in basso nel blog finchè non vedrete a destra la griglia dei voti.
Potete consultare le discussioni sulle canoe da torrente e lasciare un vostro commento cliccando qui

giovedì 22 gennaio 2009

Colombia expedition 2009: eccoci rientrati in Italia

Tanta canoa e tanti amici.
Abbiamo conosciuto la parte meno commerciale della Colombia dove esistono luoghi incontaminati e selvaggi. E' stata dura, molti spostamenti in bus con viaggi fino a ventitre ore con canoe e attrezzatura al seguito.
Grazie alla fitta rete di contatti con amici e operatori del luogo, in futuro organizzeremo un altro viaggio nel paese del El Dorado. Li, ci sono ancora molti fiumi inesplorati. In Colombia c'è ancora molto da scoprire.
Soddisfatti ma ora con un pizzico di malinconia.

Foto del viaggio su Kayaking Colombia

Pura vida e sempre Feel you Free

Mario