mercoledì 31 dicembre 2008

Colombia expedition 2009

Feel you Free kayak school è pronta per partire alla volta della meravigliosa Colombia.
I membri del gruppo sono: Mario Adolini, Vincenzo Brascia, Michele Rinaldi, Giulio Oliva di Lao Adventure.
Partenza dall’aereoporto di Fiumicino alle 7,00 del 1 gennaio 2009 (in pratica tutta una tirata dal festone di fine anno fino alla partenza. Poi, meritato riposo e megadormita Parigi – Bogotà. Speriamo ! Quando siamo andati in Cile c’era un bambino piccolo che ha pianto da Madrid a Buenos Aires di continuo. 12 ore de pianto ! Speravamo che cadesse l’aereo !).
La road map del viaggio prevede fiumi del sud-ovest e del nord-est. Da Bogotà ci sposteremo con il bus a sud-ovest nella zona di San Agustin Huila, cittadina archeologica di era precolombiana situata alle pendici delle ande (10 ore, speramo bene !). Li nasce il Rio Magdalena, fiume principale della Colombia che taglia diagonalmente il paese da sud-ovest a nord-est per gettarsi nel pacifico attraverso la costa caraibica colombiana. Oltre al Rio Magdalena, che presenta molti tratti canoisticamente interessanti dal terzo al quinto grado, la zona di San Agustin è ricca di affluenti e speriamo di trovare qualche chicca. Amid, coordinatore del Magdalena Rafting, e Hugo, ci hanno fornito via email molte informazioni interessanti. Poi vi saprò dire.
Da li, ci dirigeremo a nord-est nella zona di San Gil (sempre che non ce piglia er matto per l’Equador e a quel punto da San Agustin, puntatina a Quito per godere i fiumi di Baeza. Viaggio del 1998, stupendo ricordo. Venti giorni di goduria ! Ma torniamo a noi sennò qua cominciamo a divagare tra Cile, Patagonia e… chi ne ha più ne metta. Oddio me devono legà non sto più nei miei panni !) località rinomata, dicevamo, della Colombia per la pratica degli sport estremi e ricca di fiumi. Stando alle descrizione dell’amico Giò Codeluppi, è un posto tipo Tena in Equador. Tanti fiumi in zona, uscite giornaliere e se vuoi anche qualche bel river trip. Anche qui, l’amico Cesar, coordinatore di Colombia Rafting Expeditiones, ci ha fornito una serie di informazioni interessanti sulla tipologia dei fiumi, suggerimenti per gli spostamenti, ecc. L’unica pecca, che a dir la verità mi preoccupa un po’, è che a suo dire, al momento, non ci sono livelli alti ! Che vuol dire ? Non c’è acqua ? Non si va in canoa ? Spero che intenda dire che i livelli non sono ideali. Se arriviamo lì e non c’è acqua mi taglio le p… Vedremo. Se al mio ritorno parlerò affemminato… vuol dire che non c’èra acqua !
Tutto è pronto, il mio giardino è una distesa di attrezzatura e panni stesi pronti per essere ficcati nello zaino. Ancora un pensiero me lo danno le canoe. Air France sta facendo complicazioni per il trasporto delle canoe e siamo stati costretti a dichiarare che trasportiamo dei surf. Spero nel buon cuore del personale al check-in. Le canoe saranno ben mimetizzate nelle sacche, ma se prendono le misure siamo fottuti ! A quel punto, anziché per fiumi, in Colombia andremo per viados. Che vi devo dire… esperienza pure quella. Per i miei gusti, forse troppo estrema !
Spero al mio ritorno di potervi allietare con avventurosi racconti e… splendide foto e video.
Ringrazio anticipatamente lo sponsor Gymkayak, negozio di canoa a Roma, per aver contribuito nel fornire abbigliamento tecnico e attrezzatura.
Un grazie particolare a Giorgio Codeluppi che mi ha fornito importanti ed utilissime informazioni sulla Colombia essendoci stato per ben tre volte.

Un caro saluto a tutti ci si sente al ritorno

Pura Vida !

Mario Adolini
Feel you Free kayak school
Team Liquido

18 commenti:

Feel you Free kayak school ha detto...

Colombia kayak expedition 2009: atto I

Ore 19,30 del 6 gennaio 2009. Sei giorni di Colombia e tutto fila liscio. La Colombia e' impegnativa
per le difficolta' logistiche. Ci si sposta con i bus pubblici e quando va bene sono 10-11 ore di viaggio. Fiumi bellissimi. Natura allo stato puro, Dal punto di vista canoistico e' una terra ancora vergine e tutta da scoprire. Molti fiumi sono ancora inesplorati a causa dell'assenza di strade per l'accesso. Jungla selvaggia e canyon profondissimi impediscono lo scouting.
Nonostante tutto il nostro gruppo si sta muovendo bene. Un grande aiuto ce lo sta dando Amid, un francese che ha un centro rafting sul Rio Magdalena a San Agustin. Ci fornisce importanti indicazioni
sui fiumi e come raggiungerli ma, sul fiume, dobbiamo sbrigarcela da soli. Scouting continui e massima concentrazione, ma finora siamo stati ben ripagati dalla bellezza dei fiumi e dalla soddisfazione di aprirci i fiumi in completa autonomia.
Per ora stiamo rispettando il programma del viaggio.
Arrivati a Bogota' il primo gennaio ci siamo diretti a San Agustin sul rio Magdalena a sud della Colombia. Tredici ore di viaggio ed e' passata la paura. I prossimi giorni ci sposteremo piu' a nord verso Medellin. Altra zona interessante per la presenza di molti fiumi.
Abbiamo un mezzo appuntamento con due canoisti americani che oggi si stanno spostando da San Gil, a nord della Colombia, a Medellin.
Vedremo come incontrarci. Anche se la Colombia e' grande, di canoisti ce ne sono talmente pochi che non sara' difficile riconoscerli (l'odore ?).
I fiumi finora percorsi sono:
- Magdalena basso: classe III volume
- Magdalena medio: classe IV volume
- Rio Mazamura: classe IV - V creek

Domani 7 gennaio, contiamo di fare il rio Sombrerio classe IV - V creek.
Stiamo facendo molte riprese e fotografie per documentare i fiumi ed il paese in generale.
Ad oggi abbiamo gia' un bel po' di materiale. Al nostro ritorno produrremo un video della spedizione e pubblicheremo la documentazione sul sito della scuola.

p.s. La squadra e' flagellata dalla diarrea !

Un saluto e al prossimo atto II.

Mario Adolini
Feel you Free kayak school

dino ha detto...

orsopiggy
bella ziiiiiiiiiii
se se se se
che splendida avventura
vivetevela tutta allla grande.
ma e vero dei viados?
ciao e divertiteve pure mpo
pe me.

Anonimo ha detto...

Ciao Mario, sono un canoista Italo-Colombiano, adesso mi trovo in colombia, prova a contattarmi per fare fiumi a un'ora e mezza di bogota in macchina (rio negro 3zo, e utica 4+, macheta 4)
anche il rio ariare 3,4.
a san gil cesar e' un buon riferimento quindi la passerai bene, fammi sapere per vedere se vi accompagno la.
mail francescopaez@hotmail.com
cellulare 311 226 4118

Francesco Paez.

Feel you Free kayak school ha detto...

Colombia kayak expedition 2009: atto II

Carissimi kayakeros del rio,
eccoci qui per l’atto secondo.
Come vi dicevamo abbiamo fatto il rio Sombrerillo e siamo rimasti talmente soddisfatti che abbiamo il sorriso stampato sulla faccia da due giorni. Confermiamo la difficolta’ IV, IV+ con un passaggio di V- all’uscita della gola finale. Si tratta di un salto di circa tre metri con soglia in basso compressa tra due pareti verticali. Non e’ possibile fare ispezione a causa delle sponde non percorribili tra pareti di granito verticali. L’acqua tira tutta a sinistra e si infila tra una roccia e la parete sottostante e bisogna pagaiare con velocita’ per tagliare tutto a destra il salto e atterrare nella parte destra della soglia che tiene meno. Amid ci aveva descritto il passaggio ma vi assicuro che quando ci siamo trovati li, saltare “al buio” non e’ stata una passeggiata.
Per pagaiare il rio Sombrerillo bisogna imbarcarsi sul rio Naranco. Il rio Naranco e’ un fiume insidioso con due trasbordi. Il primo per un mega-mega sifone a circa 7-800 metri dall’imbarco, in cui sparisce tutto il fiume con trasbordo sponda destra. Il secondo per un impraticabile di circa 4-500 metri con trasbordo di un’ora sponda destra, in parte nella jungla ed in parte nel fiume. Dopo circa due chilometri c’e’ la confluenza con il rio Sombrerillo e li inizia la musica (dolce per gli occhi e per le orecchie).
Dopo il Sombrerillo ricca mangiata da “Donde Richard”, el mejor cucinero de San Agustin, e pronti per iniziare il viaggio per Medellin che ci ha letteralmente spaccato la schiena. Venticinque ore di viaggio tra Bus e Jeep (con camio di bus a Neiva) con attrezzatura e canoe al seguito. Siamo arrivati a Bolombolo sul rio San Juan l’8 gennaio letteralmente pisti. Qui abbiamo incontrato Arlex il coordinatore di un centro rafting sul rio San Juan che ci ha fornito alcune indicazioni, sia per dormire, che per il fiume.
Il giorno dopo, cioe’ oggi, abbiamo fatto il rio San Juan ma… Arlex e’ da poco che fa questo mestiere e non e’ un canoista. Il fiume, a dire dei local, e’ circa un metro piu’ alto del normale e lui di questo non ci aveva avvisato. Ci ha portato all’imbarco del Canyon del San Juan che, con livello normale, e’ un IV, IV+. Siamo entrati nel canyon e ci siamo trovati davanti i mostri. Acqua compressa e passaggi tra il V e il VI grado. Ho provato una rapida che ad occhio era un V pieno di circa 200 metri con buco intermedio e me la sono cavata con due eskimoni della madonna di cui uno dentro una bella soglia. Abbiamo cominciato a capire che… non era aria. Poco piu’ avanti, dopo un’altra rapida, ci siamo fermati in una morta a circa 5 metri dall’imbocco di un sestone che ti pettinava ben bene. Io e Giulio sponda sinistra e lato Giusto, Vincenzo e Michele sponda destra e lato sbagliato. Per farla breve li abbiamo tirati di qua con l’imbraco.
Ora ci troviamo a Bolivar sul rio San Juan. E’ un posto stupendo e ci sono vari fiumi da fare. Il problema pero’ e’ sempre lo stesso. Mai nessuno che ci accompagna e a mala pena ci spiegano com’e’ il fiume. Pensiamo comunque di fermarci qui fino al rientro a Bogota’.
Un grazie particolare a Francesco di Bogota' che ci ha scritto sul blog dandoci la sua disponibilita' per accompagnarci sui fiumi. Caro Francesco, non e' da escludere. Ti contatteremo sicuramete con grande piacere.
Altro saluto al mitico Dino, che ci fa sentire a casa con il nostro se se se se seeeeee !
A questo punto ne approfitto per dare un grosso bacio a mia moglie che credo sia davvero la donna giusta del canoista. Ciao Nat.

Un saluto a tutti e a presto per l’atto III.

Pura vida e... sempre Feel you Free !

Mario

Anonimo ha detto...

Grande mario grandi ragazzi,dalle descizioni che fai si legge esi capisce tra le righe la adrenalinica felicitò che stai provando,che invidia che ho.Fatte ammodo(come si dice a Pisa) viseguo in lettura e vi seguo con il cuoreun saluto particolare con un grande abbraccio a michelino.un abbraccione forte michele da pisa

millatvb ha detto...

Cari amici Mario Mimmi e Ditone, amici di tante discese, io sono al calduccio del mio strudio e leggo della vostra avventura e rosico, e si che rosico.
Non vedo l'ora di vedere il viodeo della spedizione magari con accanto una bella bottiglia del chiantaccio del Mimmi.
In bocca al lupo!
Un abbraccio
Maurizio Beccafichi

Anonimo ha detto...

ORAMAI ANDATE A GONFIE VELE VISTO LA DIARREA, LO STRONZO NON VE SPIGNE PIU' SULLE MUTANDE, QUINDI NON TEMETE PIU' NULLA.
UN GROSSO ABBRACCIO A TE ZI MARIO AL MIMMI, A DITONE. DIVERTITEVI DA MORIRE. NON VEDO L'ORA ANCH'IO DI VEDERE FOTO E VIDEO DELLE MERAVIGLIE CHE CI DESCRIVETE.VORREI CONDIVIDERE LE STESSE VOSTRE EMOZIONI EMOZIONI. IN BOCCA AL LUPO E........CHE SIA TUTTA UNA GIOOOSTRA!!!OLLI.

Feel you Free kayak school ha detto...

Colombia kayak expedition 2009: atto III

Cari amici canoisti, eccovi l’atto III.

Siamo ancora sul rio San Juan e stiamo facendo base a Bolivar ridente
cittadina sulle ande a sud di Medellín. E’ uno di quei paesini dove ci sono ottomila bar e ristoranti
dai colori piu’ disparati, ognuno con la propria musica a tutta “callara”. Ormai siamo di casa.
Tutti ci salutano e, grazie al grande cuore dei colombiani, siamo i benvenuti sempre e ovunque. Che popolo fantastico !
La canoa prosegue. Eccome se prosegue.
Sta piovendo ed il rio San Juan e' aumentato di livello. Belle onde e buconi e belle rapide sul IV grado di volume.
Ieri abbiamo disceso il tratto a valle del canyon (che con questo livello non e' praticabile) per ben due volte !
La prima volta cauti e con occhio ai buchi. La seconda a nastro tipo "gara di alto corso" con tempo record
di quaranta minuti ma... con il fiatone (poco allenamento ? Vecchiaia ? Troppi bagordi ? Mah !). Insomma belle quattro ore
di canoa.
Oggi. Beh, oggi ci siamo davvero sfranti !
Siamo andati a vedere il Rio Barroso, affluente di destra del San Juan, che "casca" letteralmente di sotto.
Il problema e' che non c'e' una strada di accesso al fiume ed e' tutto ingolato.
Abbiamo approntato un tiro di corde di circa cento metri con ancoraggio alla jeep di Arlex e... mi sono calato
dentro al canyon. Michele, Giulio e Vincenzo coordinavano le corde e facevano assistenza all'ancoraggio, mentre io ero in gola.
Eravamo in contatto con le radioline del centro rafting gentilmente prestate da Arlex, appositamente per lo scouting.
Beh, come dire... laggiu' non mi sentivo solo. Ero in contatto costante con Vincenzo che mi dava manforte.
A circa 70 metri, sono arrivato su un costone verticale alto circa una ventina di metri sopra il fiume ma... sotto di
me c'era un cazzo di impraticabile e ci trovavamo sulla sponda sbagliata. Che famo ? Risalire. E qui inizia un'altra musica.
Un po' attaccato alla corda, un po' mi tiravano loro, alla fine stavo di nuovo sulla strada con un paio di chili in meno per
il sudore e... anche un po' per la caga.
Ma non ci siamo dati per vinti ! Con la jeep siamo scesi un po' verso valle e dopo circa un chilometro "il Mimmi" ha adocchiato
una frana. Accesso praticabile, ci imbarchiamo qui.
Ancora calata con le corde e finalmente siamo in fiume ! Minchia, siamo gia' pisti come l'uva e ancora non abbiamo iniziato
la discesa. Vabbe'.
Partiamo e cominciamo con altri scouting ma... delusione. Il tratto che abbiamo fatto e' circa l'ultimo
chilometro-chilometro e mezzo. Tutto di terzo grado ! I passaggioni che abbiamo visto stanno sopra, stanno sopra, zio porco !
Giunti alla confluenza con il San Juan... gli abbiamo dato ancora. Siamo tornati all'imbarco della "gara di alto corso" e,
come se non bastasse, io e il Mimmi siamo andati ancora piu' su, a monte di un bel passaggione (visto dalla strada ma in fiume
un bel c. per il culo). Bucone finale con ritorno piatto di circa cinque-sei metri. Bolla che rompeva addosso ad una nicchia
a sinistra. E che cazzo ! Via un altro trasbordo.
Poi rapida normale e ci siamo incontrati con Giulio e Vincenzo che ci aspettavano all'imbarco del tratto stabilito.
Partiti con un bel volumone di tutto rispetto e prime due rapide, due bei quartoni con bananoni che ti spostavano
lateralmente a tutta randa ! Splendida discesa con belle riprese.
Ora siamo sfatti ! Domani, con voto unanime, riposo a panza de fori, in giro per le cittadine andine. Ci sarebbe pero' da
buttare un occhio al Rio Faragliones ! Gia' prevediamo un bel culo al posto del riposo. Poi vi diremo.
Quanto al rio Barroso, non finisce qui. Dopodomani andiamo "mas arriba" e... a costo di dormirci dentro, va provato.
Adesso qua sono sono le sette di sera. Dalla postazione internet comincia a sentirsi tanta musica latina.
Sapete che vi dico ? Vamos a bailar e ci sentiamo presto.
Un saluto a tutti e... ancora Feel you Free !

Mario

Feel you Free kayak school ha detto...

Errata corrige per il Rio Barroso.
Il Rio Barroso e' affluente di SINISTRA OROGRAFICA del Rio San Juan.

Mario

Anonimo ha detto...

Mitici avventurieri, sono qui che leggo incuriosita e anche un pò impaurita ma ....la carica che esplode da questi racconti è così forte da riuscire a vivere con voi ogni piccola e grande emozione!!! Siete fantastici!! Divertitevi e fateci divertire!
Un abbraccio grande ed un TI AMO immenso al mio spericolato Mario.
Nat e Nessie

Anonimo ha detto...

ciao frate' io non mi sento di scrivere nulla ma....di leggere continuate cosi'un abbraccio chi sarebbe venuto volentieri...

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi!! COMPLIMENTI, Siete in uno dei paesi piu belli, semplici ed incontaminati del mondo! davvero Vi invidio, io sono Jorge il collega di Valeria e sono COLOMBIANO e orgogliosissimo di esserlo. E' veramente emozionante leggerVi, dobbiamo eliminare i preconcetti della gente che non sa e non vuole sapere della meravigliosa Colombia. Contesto vivamente il comento di DINO sui viados... guarda che i viados sono presenti nei paesi sviluppati e contaminati sia moralmente che economicamente. Vi auguro UN FANTASTICO proseguimento apprezzando le bellezze di un paese che veramente ne vale la pena.
GRAZIE CIAO GIULIO

Anonimo ha detto...

ah ah ah scherzavo sui viados , giulio o jorge, so benissimo dove si trovano ma a noi piace scherzare cosi su viados frocioni e maricones.credo anchio nella bellezza della columbia e non tardero a visitare , un grande se sese se se se a voi che ve state a sfonna de acqua e pure mpo a noi che tra magliano , todi , melfa e vomano sesemoscordaticomesevain canoa. tutte buche .cazzo che nervi.dino

Anonimo ha detto...

a zi ma ndo cazzo stai?
raccontice qualcosa na storiella
(non riesco a dormi)se se

Feel you Free kayak school ha detto...

Colombia kayak expedition 2009: atto IV

Kayakeros del rio, pronti per l’atto IV.

Con questo siamo all'ultimo atto. Oggi e' stato l'ultimo giorno di canoa sui fiumi della Colombia con
uno splendido Rio San Juan gonfio d'acqua come un otre ! Teoricamente in questo periodo e' Verano estate)
ma qui nell'Antioquia, regione del nord-ovest, sembra proprio non voler arrivare. Non per il freddo. La temperatura e' ottimale e c'e' molto sole. La differenza tra estate ed inverno, uniche stagioni delle zone tropicali come la Colombia, sta nella quantita' di pioggia. In questo periodo qui non dovrebbe piovere, o piovere poco, mentre ogni sera e oggi in particolare per tutta la giornata, gli da giu' di brutto. Ogni goccia e' un secchio d'acqua. Potete immaginare i livelli dei fiumi.
Ma veniamo a noi. Cosa e' successo tra l'atto III e adesso ? Minchia, un botto di roba !
ABBIAMO FINALMENTE DISCESO IL RIO BARROSO !
Come vi dicevo, ogni promessa e' debito e pure questo lo abbiamo "cavalcato".
Se ricordate, avevo detto: << ...a costo di dormirci dentro>>. Beh, ci siamo andati davvero vicino. Vicinissimo.
Si tratta di un fuime, il Rio Barroso, veramente impegnativo. E' un canyon verticale incassato tra pareti ricoperte di fitta vegetazione e dal carattere forte. Fiume di estrema pendenza di V grado continuo inframmezzato da rapide di quarto.
Il tratto da noi percorso e' di circa tre chilometri in sei ore ! Imbarco con un tiro di corde da settanta metri. Sbarco, stessa cosa. Con la differenza che "si scivola". Capite che culo ?
In realta' era nostra intenzione percorrerlo tutto fino alla confluenza con il San Juan per una lunghezza di circa 6 chilometri.
Ce l'avremmo fatta se non fosse successo un bell'imprevisto che ci ha succhiato via circa due ore di tempo. Ma cosa e' successo ?
Parto io, quintone de cristo con pendenza assurda, faccio la rapida e mi fermo in morta. Mi metto con la corda e aspetto il Mimmi.
Parte il Mimmi, pure lui tutto ok e arriva in morta. Giulio decide di trasbordare e ci fa cenno che camminera'.
A quel punto riparto per la rapida successiva. e mi fermo in morta.
Aspetto il Mimmi. Aspetto il Mimmi. Aspetto il Mimmi. Cazzo, ma 'ndo sta' ? Sbarco e comincio a risalire a piedi. Vedo su un po' di casino. Che e' successo se Mimmi era a posto e Giulio trasbordava ? Niente, semplicemente Giulio durante il trasbordo e' scivolato e gli e' partita la barca giu' per il quintone CON TELECAMERA E MACCHINA
FOTOGRAFICA DENTRO LA CANOA. La canoa non si vedeva piu'. Situazione: c'era un uomo senza barca in una gola da cui non puoi
uscire, materiale foto e video di tutta la vacanza perduto ! Puff, scomparso nel nulla. Finito !
Ok. Che facciamo ? Risaliamo la rapida cercando di guardare in ogni luogo. Giu' non e' passata, deve stare qua, incastrata da qualche parte. Eccola ! Si intravede lo scafo sott'acqua ma la barca e' in una nicchia con un sifone davanti.
Cazzo. L'abbiamo persa. Fermi sulle rocce in silenzio con lo sguardo fisso attonito per circa un minuto. Era impossibile avvicinarsi.
Idea. Prendiamo i sassoni piu' grossi e buttiamoceli sopra. Qualcosa succedera'. Quanto meno "se smove".
Abbiamo rotolato giu' un sassone grosso come un frigorifero e... batabom. Canoa che schizza fuori in candela e urla di gioia in tutta la gola. Corri cazzo che la perdiamo ! Corri ! Me butto letteralmente de sotto giu' per la sponda di destra
e per poco non mi spacco le gambe. Mi tuffo tra morta e corrente e agguanto zia Mamba. Minchia che culo. In tutti i sensi !
La barca e' un po' abbozzata ma tutto il materiale e' recuperato e funzionante. Perse quasi due ore.
Ripartiamo. Altri rapidoni si sussegguono a "rota"! Arriviamo ad una frana che rende impraticabile il passaggio.
Sesto, settimo, ottavo, che minchia ne so. Qua non si passa. Trasbordiamo riva sinistra con un altro enorme culo !
Un'ora di trasbordo. Siamo esausti. Comincia a fare notte. Riprendiamo la discesa dove ormai i gradi non li guardavamo piu'. Non va bene. Cosi' si rischia troppo. E' quasi notte.
- Ragazzi, prepariamoci a passare la notte in fiume.
Stiamo calmi. Non fa freddo, la notte passa -
Entriamo in una morta e per disperazione guardo su cercando di scorgere la strada.
Minchia la strada ! Si vede la strada e c'e' un canalone in cui scorre dell'acqua ma a fatica consente la risalita. Mi attacco alla radio. -Vince', mi senti Vince' ? Vincenzo, sono Mario mi senti ?- In lontananza e con un botto di fruscio sento la voce di Vincenzo che mi dice -Ti sento male. Dove siete ?- Cazzo, mi sente. Evvai !
-Da dove ci hai visto tu nel trasbordo, staremo cinque-seicento metri piu' a valle. Il fiume fa un paio di curve.
Vedo un canalone di acqua che scende. Trovace !- Voce rassicurante: -Fermi li che vi cerchiamo-.
Buttiamo le barche sulla sponda ed esausti ci sdraiamo in acqua in attesa di essere visti. -Mario, vedo un canalone, siete li sotto ?- Guardo su e tra la vegetazione vedo una capoccetta. La capoccetta di Vincenzo che ci salutava.
-Vincenzo, calatevi giu' e venite a prenderci. Qui sotto e' quasi buio e non si vede piu' un c. -
Risaliamo un po' per il canalone e a meta' ci incontriamo con Vincenzo che ci consegna, tipo trofeo, la corda di settanta metri acquistata per l'occasione a buon prezzo in una "fereteria" di Bolivar. The life line !
Usciti dal fiume, stroncati piu' che mai... pollo a la brasa a Bolivar. Tre porzioni a cranio ! Cerveza e partitone a biliardo con le gambe pesanti come colonne di marmo. Che bella sensazione !
Oggi, per la pioggia, il Rio Barroso e' salito di circa trenta centimetri. Siamo andati a vedere i passaggi. Se avessimo dormito dentro, oggi ci avrebbe scrocchiato seriamente. Mancava circa un chilometro e mezzo alla fine del
canyon e i quintoni con soglia si sprecavano. Ok, bene cosi'.
La discesa del tratto medio del Rio San Juan ci ha soddisfatto con un bel volumone e possiamo dire di essere pienamente appagati da questa splendida Colombia.
Riassunto finale dei fiumi discesi:
1) Rio Magdalena basso, III di volume
2) Rio Magdalena medio, IV di volume
3) Rio Mazamura, IV - V creek
4) Rio Narancho, III creek (con sifoni e impraticabili)
5) Rio Sombrerillo, IV con un passaggio di V- creek
6) Rio san Juan, tratto del canyon, IV - V di volume tecnico
7) Rio San Juan medio, IV - III di volume tecnico
8) Rio San Juan basso, III di volume
9) Rio Barroso, V - VI creek

Domani partenza per Medellin. Poi Bogota'. Circa 10-11 ore di bus. Rientreremo il 18 gennaio (io il 19) a Roma.
Lacrima di emozione e arrivederci per una nuova spedizione sperando di scoprire un altro posto incantato come la Colombia.

Ancora un grazie a tutti voi per averci seguito con lo stesso nostro entusiasmo e per aver condiviso le nostre emozioni.

Pura vida e sempre Feel you Free !

Mario Adolini
Feel you Free kayak school
Liquido kayak team
www.kayakfeelyoufree.it

Anonimo ha detto...

cari amici colombiani e finita la pacchia purtoppo tocca torna alla realta.
se vedemo a magliano.dino

Feel you Free kayak school ha detto...

Colombia kayak expedition 2009.

Ultime notizie prima della partenza.

Aspettavamo di vederlo realmente prima di dirlo. Ora possiamo dire di essere andati in onda sul telegiornale colombiano delle 20,00 e replica alle 6,30 della mattina seguente.
La televisione Colombiana di Antioquia ci ha intervistato e ci ha ripreso durante l'imbarco del Rio Barroso. Come vi dicevo il rio Barroso e' un fiume impegnativo e tutti nella regione di Antioquia ne parlano come "mui perigroso". Quando a Bolivar si e' sparsa la voce che volevamo tentare la discesa, la notizia ha rimbalzato ovunque e siamo stati contattati dalla televisione colombiana di Antioquia.
Il giorno dopo si e' presentato il telecronista e ha fatto un servizio di riprese con tanto di interviste. Documenti alla mano (abbiamo ripreso con la telecamera la televisione che mañdava in onda il telegiornale), siamo stati definiti i "kayakeros italianos su los rios de Colombia rio y su los rios de todo el mundo". A Bolivar eravamo diventati delle celebrita': "Los italianos del notiziero" Bella esperienza e soprattutto un bel ricordo.

Questi ultimi due giorni siamo in giro a svaccarci per Bogota'.

Un salutone a tutti

Mario

Anonimo ha detto...

Ciao Mario, sei rientrato bene in Italia? finalmente hai potuto anticipare il volo di scalo a parigi? spero di si.
Sono contento della vostra visita in Colombia e qua ti torneremo a ricevere a te a ai canoisti italiani che vengano a torvarci, un abraccio dalla Colombia!!!

Francesco (sisco)