domenica 6 marzo 2011

Nuove proposte corsi di canoa: formula Fix&Learn

In occasione dell'apertura delle attività estive, la scuola di canoa Feel you Free propone la nuova formula Fix&Learn.

In cosa consiste la formula Fix&Learn ?

Si tratta di una proposta formativa collettiva la cui quota è stabilita in anticipo indipendentemente dal numero dei partecipanti. Il vantaggio sta nel fatto che per effetto della quota fissata in anticipo, essa si ripartisce sul numero di persone e di conseguenza la quota per persona si abbassa con l'aumentare dei partecipanti. Ad esempio, se la quota stabilita per la proposta collettiva è 100, con 5 partecipanti la quota per persona è 20, con 6 partecipanti è 16,5 ecc. In sonstanza, più si è e più si ripartisce la quota.
L'eventuale noleggio attrezzatura, per chi ne avesse bisogno, richiede una quota aggiuntiva.

Potete richiedere la quota stabilita per la proposta formativa Fix&Learn attraverso i riferimenti indicati nella pagina Contatti all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html oppure contattando il numero 335 7493414.

Le proposte formative Fix&Learn per l'estate sono:




  • Full immersion: prevede 4 lezioni da tenersi in un week-end (mattina e pomeriggio del sabato e della domenica)



  • Light: prevede 2 lezioni da tenersi in una sola giornata o in un week-end (sabato pomeriggio e domenica mattina)


Le proposte formative Fix&Learn sono rivolte a gruppi di canoisti con livello tecnico tra loro omogeneo.


A presto in fiume

Mario Adolini

venerdì 7 maggio 2010

Corso full immersion di sicurezza fluviale - sessione 2010

Nell’ambito del calendario delle attività 2010 della scuola
Feel you Free kayak school viene organizzato, in collaborazione con il Centro rafting Le Marmore, il 12-13 giugno 2010 un corso di sicurezza fluviale full immersion della durata di due giorni (un week-end) pensato appositamente per coloro che praticano attività di canoa fluviale.

Una breve recensione sui contenuti del corso è disponibile nella sezione Corsi di sicurezza fluviale nella colonna di destra di questo blog oppure accedendo alla stessa sezione all'indirizzo www.kayakfeelyoufree.it/special.html

Il corso ha doppia valenza di re-train per coloro che hanno già partecipato alle precedenti sessioni del 2009 e first-train per coloro che parteciperanno per la prima volta.

La quota di partecipazione in re-train è pari al 50% della quota first-train.

L’obiettivo è fornire un bagaglio tecnico concreto relativo agli aspetti della sicurezza che più interessano i canoisti. Quali sono le tecniche più indicate per recuperare l’uomo rimasto al centro del fiume o sulla sponda opposta? Come bisogna agire in caso di incastro del piede? Come si realizza un recupero verticale? Quali sono i paranchi più indicati per moltiplicare la forza di trazione nelle varie situazioni di intervento e come si realizzano? Come si realizza un imbraco per discesa in corda doppia e come si discende in corda doppia? Qual è l’attrezzatura “minimale” da portare sempre con se durante una discesa in canoa? Quali sono e come si realizzano le varie tecniche di intervento? Qual è la funzione del leader? Questi ed altri importanti temi verranno trattati durante il corso attraverso momenti teorici in aula ed esercitazioni pratiche in acqua. Verranno inoltre descritte le varie attrezzature in dotazione nell’ambito della sicurezza e le modalità per il loro impiego ottimale. Il corso sarà inoltre un importante momento di scambio culturale, dove i partecipanti potranno fornire il loro contributo attraverso le loro esperienze fluviali. In questa ottica, non è escluso che durante il corso possono essere messe a punto delle nuove tecniche di intervento o apportati dei miglioramenti a quelle esistenti. I contenuti del corso sono stati messi a punto da Umberto Galli, docente del corso, guida rafting e soccorritore fluviale con abilitazione professionale Rescue 3 avanzato, nonché canoista fluviale dal 1994 e da Mario Adolini, maestro di canoa fluviale FICK dal 1994 e canoista fluviale dal 1989.

Il programma dettagliato è disponibile nella Sezione Pubblicazioni (pubblicazione n° 2) all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html

Ogni partecipante dovrà essere munito di abbigliamento tecnico di buona qualità per la pratica fluviale (scarpe, muta, maglia termica, giacca d’acqua preferibilmente stagna, paraspruzzi, salvagente da torrente munito di imbraco e dissipatore, caschetto), cow tail (corda di recupero del tipo "coda di vacca"), fischietto, coltello, quattro moschettoni di cui tre con chiusura a ghiera, una carrucola, una fettuccia tubolare (fettuccia da roccia) della lunghezza di quattro metri, due cordini prusik, sacco da lancio, canoa da torrente, pagaia. Per chi lo desidera è possibile noleggiare l’abbigliamento (scarpe, muta, giacca d’acqua, salvagente, caschetto).

Per iscriversi occorre comunicare la propria adesione attraverso i riferimenti indicati all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html o telefonare al 3357493414 entro il 4 giugno 2010.

I partecipanti potranno usufruire di spogliatoi, armadietti e docce. Il corso avrà luogo sul fiume Nera alla cascata delle Marmore in cui, grazie ai rilasci concordati con la centrale di Galleto, sarà possibile esercitarsi sia sul tratto classico a valle della cascata in cui possono essere simulati interventi tipici da alto corso, sia nel tratto sottostante la centrale di Galleto in cui possono essere simulati interventi di recupero in presenza di alto volume di flusso.

Il corso sarà confermato al raggiungimento del numero minimo di cinque partecipanti.

Ulteriori informazioni possono essere richieste all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html o al numero 3357493414.

Solo attraverso la ricerca continua del miglioramento è possibile aumentare il proprio livello tecnico e garantire a se stessi e agli altri elevati standard di sicurezza.

Feel you Free kayak school

martedì 27 aprile 2010

Slalom di Alto corso – Tecniche di slalom applicate alla canoa di alto corso con utilizzo della barca da torrente

Nell’ambito del programma di formazione 2010, Feel you Free Kayak school propone nel periodo 15-16 maggio 2010, “Slalom di Alto corso.
L’obiettivo è trasmettere le tecniche dello slalom per una conduzione della canoa più efficace nelle discese in torrente.
Nel corso verranno illustrate varie tecniche di slalom con esercizi pratici tra le porte. Successivamente, le stesse tecniche verranno riproposte durante la discesa di un torrente con difficoltà compresa tra il terzo e il quarto grado superiore.

E’ previsto esclusivamente l’impiego della canoa da torrente per consentire una concreta e più rapida comprensione delle varie tecniche dello slalom e di alcune sue varianti imposte principalmente dall’utilizzo della diversa tipologia di scafo.

Il corso, della durata di due giorni per un totale di quattro lezioni, è così articolato:
  • primo giorno (due lezioni): Slalom line-up – tecniche di slalom tra le porte e percorsi front side e back side
  • secondo giorno (due lezioni): White Water line-up – percorsi di slalom, tecniche di risalita, tecniche di entrata in morta su percorsi da torrente
E’ prevista la possibilità di partecipare anche ad una sola sessione. La scuola consiglia tuttavia la partecipazione integrale al corso per una comprensione più approfondita delle varie tecniche.

Prerequisiti dei partecipanti: padronanza dell’eskimo, capacità di conduzione del kayak su percorsi di terzo grado.

Il corso si terrà sul fiume Nera nel tratto a valle della cascata delle Marmore a Terni (TR).

La durata di ogni sessione è di una intera giornata (mattina e pomeriggio).

Per iscrizioni e maggiori dettagli contattare Mario Adolini tel. 3357493414


Solo attraverso la ricerca continua del miglioramento è possibile aumentare il proprio livello tecnico e garantire a se stessi e agli altri elevati standard di sicurezza.

Feel you Free kayak school

lunedì 19 ottobre 2009

Laboratorio di studio sulla Sicurezza fluviale per canoisti

A seguito della conclusione del Corso di sicurezza fluviale per canoisti, tenutosi nel week-end del 17-18 ottobre, diamo avvio al Laboratorio sulla sicurezza fluviale. Si tratta di una iniziativa di studio rivolta ai partecipanti del corso che mette a disposizione uno spazio telematico in cui raccogliere appunti e riflessioni. Gli appunti verranno in seguito sottoposti alla revisione dei docenti ed andranno ad alimentare una base informativa comune con l’obiettivo di realizzare un piccolo vademecum sulla sicurezza del canoista. Il vademecum verrà infine pubblicato tra le pubblicazioni degli Special Contents sul sito http://www.kayakfeelyoufree.it/ e messo a disposizione dell’intera community.

Ringraziamo in anticipo i partecipanti che vorranno fornire il proprio contributo, poiché grazie a loro, che saranno i veri autori del vademecum, molti altri canoisti potranno avere preziosi spunti di riflessione sul tema della sicurezza.

Con l’occasione vi ricordiamo che tra le pubblicazioni presenti negli Special Contents, è disponibile un piccolo manuale sui nodi più usati nell’ambito fluviale. Per scaricare il manuale, cliccare sulla pubblicazione n° 3 all’indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html.

La partecipazione al gruppo di laboratorio può avvenire nei seguenti modi:
- se i vostri appunti prevedono disegni oltre che testo, allora suggeriamo di scrivere un piccolo documento word, scannerizzare i propri disegni ed inviare il tutto in attachment via e-mail all’indirizzo natmariok@libero.it
- se gli appunti non prevedono disegni ma solo testo, allora potete scegliere se aggiungere un commento al presente post (quando aggiungerete un commento non dovrete necessariamente creare un account google, ma potrete lasciarlo come Anonimo selezionando la rispettiva voce al momento dell’invio), oppure inviare un semplice e-mail a natmariok@libero.it. In quest’ultimo caso penseremo noi a pubblicarli sul blog

Un suggerimento per raccogliere i vostri appunti, è pensare alla sequenza degli argomenti che sono stati affrontati durante il corso e schematizzare le varie tecniche di intervento.

Sharing is the key !

Un imbocca al lupo e a presto in fiume.

Mario Adolini
Feel you Free kayak school
http://www.kayakfeelyoufree.it/

Feel you Free kayak school è centro di eccellenza per la pratica e l’insegnamento del kayak fluviale e freestyle

lunedì 28 settembre 2009

Soca, pensieri di un canoista

La strada scorre veloce e la linea di sorpasso si illumina ad intermittenza avvolta dal buio della notte. Un sottofondo di musica avvolge il silenzio del viaggio rendendo tutto ancora più ovattato. Le palpebre sono stanche e le mani trovano ormai sul volante dell’auto un sostegno a cui aggrapparsi. Il mio amico Vincenzo è sul dormiveglia, quasi per non sentirsi in colpa di avermi lasciato solo alla guida ormai da un pezzo. Quante volte ho visto questa scena. E’ come un vecchio film gelosamente conservato tra i dvd preferiti che di tanto in tanto fa piacere rivedere. Conosco la storia, i personaggi, le battute, ma ogni volta mi sembra di vivere nuove emozioni. Il pensiero vola lontano. Sono già in fiume. Penso alla linea più giusta da seguire, penso alle frasi che ci si scambierà con i compagni di discesa tra un passaggio e l’altro. Siamo ormai arrivati. Ancora una volta, dopo aver viaggiato tutta la notte, dormiremo in macchina o in tenda. Vincenzo con un grugnito di disapprovazione misto a felicità mi fa capire che vuole sistemarsi velocemente. L’aria è fresca, il rumore del fiume domina la notte.
Potrei raccontare tanto dell’ultimo week-end trascorso in Slovenia. Potrei raccontare del fiume, delle cene con gli amici, dei discorsi accorati sulle attrezzature fino a tarda notte. Mi fermo però qui e lascio a voi immaginarlo come più vi piace. Perché è così che si è svolto questo week-end. Nel modo più bello che si possa immaginare.
Gli anni passano, si diventa grandi, alcuni potranno pensare che si fanno sempre le stesse cose, ma grazie alla canoa, stranamente nulla si ripete.

A presto in fiume

Mario Adolini

giovedì 17 settembre 2009

Corso Full Immersion di sicurezza fluviale - Session 2009

Nell’ambito del calendario delle attività 2009 della scuola
Feel you Free kayak school viene organizzato, in collaborazione con il Centro rafting Le Marmore, il 17-18 ottobre 2009 un corso di sicurezza fluviale full immersion della durata di due giorni (un week-end) pensato appositamente per coloro che praticano attività di canoa fluviale.

Il corso ha doppia valenza di re-train per coloro che hanno già partecipato alle precedenti sessioni del 2008 (8-9 marzo 2008 e 8 novembre 2008) e first-train per coloro che parteciperanno per la prima volta.

La quota di partecipazione in re-train è pari al 50% della quota first-train.

L’obiettivo è fornire un bagaglio tecnico concreto relativo agli aspetti della sicurezza che più interessano i canoisti. Quali sono le tecniche più indicate per recuperare l’uomo rimasto al centro del fiume o sulla sponda opposta? Come bisogna agire in caso di incastro del piede? Come si realizza un recupero verticale? Quali sono i paranchi più indicati per moltiplicare la forza di trazione nelle varie situazioni di intervento e come si realizzano? Come si realizza un imbraco per discesa in corda doppia e come si discende in corda doppia? Qual è l’attrezzatura “minimale” da portare sempre con se durante una discesa in canoa? Quali sono e come si realizzano le varie tecniche di intervento? Qual è la funzione del leader? Questi ed altri importanti temi verranno trattati durante il corso attraverso momenti teorici in aula ed esercitazioni pratiche in acqua. Verranno inoltre descritte le varie attrezzature in dotazione nell’ambito della sicurezza e le modalità per il loro impiego ottimale. Il corso sarà inoltre un importante momento di scambio culturale, dove i partecipanti potranno fornire il loro contributo attraverso le loro esperienze fluviali. In questa ottica, non è escluso che durante il corso possono essere messe a punto delle nuove tecniche di intervento o apportati dei miglioramenti a quelle esistenti. I contenuti del corso sono stati messi a punto da Umberto Galli, docente del corso, guida rafting e soccorritore fluviale con abilitazione professionale Rescue 3 avanzato, nonché canoista fluviale dal 1994 e da Mario Adolini, maestro di canoa fluviale FICK dal 1994 e canoista fluviale dal 1989.

Il programma dettagliato è disponibile nella Sezione Pubblicazioni (pubblicazione n° 2) all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html

Ogni partecipante dovrà essere munito di abbigliamento tecnico di buona qualità per la pratica fluviale (scarpe, muta, maglia termica, giacca d’acqua preferibilmente stagna, paraspruzzi, salvagente da torrente munito di imbraco e dissipatore, caschetto), cow tail (corda di recupero del tipo "coda di vacca"), fischietto, coltello, quattro moschettoni di cui tre con chiusura a ghiera, una carrucola, una fettuccia tubolare (fettuccia da roccia) della lunghezza di quattro metri, due cordini prusik, sacco da lancio, canoa da torrente, pagaia. Per chi lo desidera è possibile noleggiare l’abbigliamento (scarpe, muta, giacca d’acqua, salvagente, caschetto).

Per iscriversi occorre comunicare la propria adesione attraverso i riferimenti indicati all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html o telefonare al 3357493414 entro il 9 ottobre 2009.

I partecipanti potranno usufruire di spogliatoi, armadietti e docce. Il corso avrà luogo sul fiume Nera alla cascata delle Marmore in cui, grazie ai rilasci concordati con la centrale di Galleto, sarà possibile esercitarsi sia sul tratto classico a valle della cascata in cui possono essere simulati interventi tipici da alto corso, sia nel tratto sottostante la centrale di Galleto in cui possono essere simulati interventi di recupero in presenza di alto volume di flusso.

Il corso sarà confermato al raggiungimento del numero minimo di sei partecipanti.

Ulteriori informazioni possono essere richieste all'indirizzo http://www.kayakfeelyoufree.it/contatti.html o al numero 3357493414.

Solo attraverso la ricerca continua del miglioramento è possibile aumentare il proprio livello tecnico e garantire a se stessi e agli altri elevati standard di sicurezza.

Feel you Free kayak school

mercoledì 2 settembre 2009

Salti di Marmore: emozioni da raccontare

Era un piovoso sabato pomeriggio di giugno dello scorso anno, quando decisi di andare ad ispezionare i “salti laterali” di Marmore. Erano li da sempre. Visti e rivisti mille volte, da turista e da canoista, ma mai osservati con l’occhio di chi ha “diverse intenzioni”.
Quel pomeriggio ero da solo.
Dopo aver pranzato con altri canoisti, mi avvio nei sentieri che conducono alla visita panoramica della cascata.
Fu strano percorrere quei sentieri. Avvertii una certa emozione, come se fossi sicuro di non poter tornare indietro con la libera scelta di farli o non farli. Percorrevo la strada con la convinzione che avrei visto quel sentiero al ritorno con gli occhi di chi si lascia alle spalle un passaggione tanto atteso e finalmente superato. L’emozione aumentava con l’avvicinarsi del rumore. Continuavo a convincermi che stavo solo “dando un’occhiata”, che sarebbe stata una delle tante volte in cui mi recavo li, che non era detto che si potessero fare. Ma, sinceramente, mi sentivo come rapito. Come se non fossi stato poi libero di poter esprimere un giudizio oggettivo. E’ chiaro che poi lo avrei espresso. L’intenzione non è mai stata e mai lo sarà, di giocare alla roulette russa, ma non so, mi sentivo in qualche modo “costretto”. Fui addirittura al punto di tornare indietro, per avere la scusa di dire a me stesso di non poter esprimere un giudizio senza un elemento di valutazione.
Nel mentre di questo pensare, mi ritrovo davanti ai salti. Questa volta erano diversi. Ma il significato di quella diversità non era nella loro forma fisica, era in me. Non li avevo mai osservati con l’idea di volerli fare in canoa. Paragonati a tanti passaggioni che esistono in giro, li definirei assolutamente “nella norma”, ma loro rappresentavano ben altro per me. Loro mi hanno visto crescere. Da quando i miei genitori mi portavano ancora bambino a vedere la cascata, a quando iniziai questa splendida esperienza di vita attraverso il mondo della canoa, a quando, canoista maturo, li osservavo, in quel momento, con rispetto e con un pizzico di timore guardandoli negli occhi. Si, ora ci stavamo guardando negli occhi. Il loro sguardo era deciso, misterioso, forse aggressivo. Il mio era intimorito. Ma sapevo che il timore veniva da quella giusta dose di umiltà che possiede un canoista maturo. Non veniva dai salti. Il mio timore, sfociava anzi nella curiosità.
Seguii il sentiero attraverso le scale che costeggiano i salti. Li, iniziai una attenta analisi tecnica e liberai la mente da tutte le sensazioni che riguardano l’umano.
Valutai le linee d’acqua, le possibili vie da dove affrontare il salto. Valutai il catino di ricezione, i suoi movimenti, la conformazione delle sponde, i punti di sicura e cosa potesse accadere se qualcosa andasse storto. Fui immerso in questa analisi per circa un quarto d’ora. Nel mentre, pioveva. Ovviamente, da buon canoista, non avevo ombrello. Ero totalmente zuppo. La spalla mi faceva male e decisi di rientrare.
Giunto in macchina, preso da un raptus di outing, non esitai a telefonare a Maurizio Beccafichi descrivendo quanto avevo visto e analizzato.
Inutile dire che trovai terreno fertile. Era come se li avessimo fatti.
Durante la settimana, Maurizio, avendomi realmente preso sul serio, andò anche lui ad ispezionarli e si convinse definitivamente di ciò che ormai già sapeva con certezza: si fanno !
Galeotta fu però la mia spalla. La settimana dopo mi ritrovavo su un bel letto operatorio con un artroscopio che mi ravanava i tendini e mi costringeva a star fermo per i successivi tre mesi.
Vi lascio immaginare invece, con mio sommo piacere, cosa fecero i ragazzi.
Il salto più alto fu superato per la prima volta da Maurizio Beccafichi i primi di luglio 2008 al quale seguirono altri canoisti. Il salto più basso fu invece fatto per la prima volta da Carlo Sbrenna.
Eccomi arrivato ad oggi. Lontano dal ricordo dell’operazione, e dopo aver fatto splendidi viaggi di canoa durante questo 2009, domenica 30 agosto, decido che è giunto per me il momento.
Lo dico a Carlo la sera prima. Mi appoggia e ci sarà anche lui. Per lui è la seconda volta.
Ci troviamo molto presto la domenica mattina in prossimità dei salti, quando la cascata è ancora chiusa. Si, perché se ti becca lo staff della cascata, ti fracassa le palle e ti vieta di entrare in canoa. Consapevole di questo, la mattina presto portiamo le canoe su per non aver problemi dopo, all’entrata.
Suona finalmente la sirena dell’apertura. L’acqua arriverà tra circa mezz’ora. Il tempo di cambiarci e organizzare il gruppo delle sicure.
Arriviamo davanti ai salti. Questa volta il sentiero nemmeno l’ho visto. Ero troppo concentrato per pensare ad altro.
Posizioniamo le sicure ed il ponticello davanti al primo salto, si affolla di turisti curiosi. Partono i primi flash.
Carlo ed io andiamo in alto verso l’imbarco. Con l’imbraco ci caliamo giù nel canyon profondo circa 5-6 metri a monte del salto.
Il salto è ora a pieno regime. Nella sua altezza di circa 12-13 metri l’acqua cade con un boato di tutto rispetto. Il catino non presenta particolari problemi. E’ profondo, l’acqua è ossigenata e non ci sono forti ritorni. Il vero problema è NON andare a sinistra. L’acqua cade in fondo ad una parete che potrebbe creare problemi seri se ci si sbatte contro. Un altro aspetto da non sottovalutare è una piccola nicchia sulla destra orografica in cui ti porta sicuramente l’acqua del catino. Quindi, veloci in caso di eskimo e sicura pronta a recuperarti in caso di bagno. Nicchia a parte, rischi di andare giù e farti pure il salto dopo a bagno. E questo non sarebbe cosa buona e giusta.
Pronti alla partenza ce la giochiamo a pari e dispari. Vinco io. Bene, è un segno. Dopo un anno di attesa è il minimo che si potesse desiderare.
Mi imbarco in bilico stando attento a non scivolare giù. L’acqua tira da paura.
Tutto ok, parte il fischio.
Mi stacco dalla sponda. Vedo lontano la soglia del salto. Prendo un riferimento e non lo mollo più con lo sguardo. L’acqua è veloce più di quanto mi fossi aspettato. Il poco fondo ti porta a strusciare, ma a velocità esorbitante. L’acqua tende a girarti la canoa e a metterti di traverso. Così rischio di saltare di fianco. Non sarebbe affatto bello. Riesco con una timonata destra a raddrizzare la barca e passo proprio nel punto dove volevo. La barca si stacca, la posizione è corretta: sto volando.
Vedo il catino avvicinarsi velocemente. Entro nel catino e sento un fortissimo impatto sul torace. Tutto ok. Mi capovolgo e mi si stacca la pagaia dalla mano destra.
Velocemente afferro la pala, tiro l’eskimo e mi trovo appoggiato col fianco giusto sulla sponda in cui c’è la nicchia.
Sono passato ! Ho fatto il salto che vedevo quand’ero un ragazzo ! Sono qui. Sono io.
Grande entusiasmo della folla, degli amici. Bello, è proprio uno schioppone, ho sentito dire. Anch’io ne sono altrettanto convinto.
Ma ora tocca a Carlo.
Parte il fischio. Lo intravedo. E’ troppo di traverso. Anche lui l’acqua lo sta girando. Vedo che non controlla, anzi, controlla. L’esperienza lo ha aiutato a valutare che, in quel punto, il movimento più giusto era quello di assecondare e non contrastare la rotazione. Con un colpo si posiziona perfettamente all’indietro, si chiude in avanti ed effettua il salto al contrario ma con posizione dello scafo perfetta. Entra nel catino di coda. Sparisce totalmente e riemerge capovolto. Eskimo veloce. Anche lui è fuori. Tutti acclamano. I flash si sprecano. Bello. Che bei momenti intensi.
Dopo qualche battuta goliardica per scaricare l’adrenalina, siamo pronti per affrontare il secondo salto.
Trasbordiamo il ponticello in cui sono accalcati i turisti, e ci dirigiamo allo scouting del secondo salto.
Qui si tratta di cosa diversa. Più basso. Diciamo circa 6-7 metri. Il catino non presenta particolari problemi. Unico punto di attenzione è un sasso affiorante a sinistra orografica, ma è difficile andarci. Anche per questo salto vale quanto detto per il precedente: l’acqua tira velocissima. Bisogna scivolare su un toboga, non troppo pendente, di circa 20 metri prima di affrontare il salto. E’ però più facile controllare la canoa.
Posizioniamo le sicure e stavolta va per primo Carlo. Mi sembra giusto così.
Parte, si tiene molto a destra, troppo secondo me, ma passa perfetto.
Parto io, mi tengo più al centro. A destra c’è un dente che non mi piace. Preferisco la via centrale. Stacco perfetto, ma nel momento in cui tocco il catino mi capovolgo sul lato destro. Come se avessi sfiorato qualcosa. Non sento però alcun colpo. Tiro l’eskimo e anch’io sono fuori.
E’ fatta. I due salti sono stati superati.
Mi trovo ora a scrivere quella che è stata per me una grande impresa. La sua grandezza non sta nell’aver compiuto i salti. Sinceramente, in questi venti anni di canoa, abbiamo fatto cose ben più impegnative. La sua grandezza, sta nel coinvolgimento emotivo che nutro per quel luogo. Luogo in cui ho imparato a correre. Luogo in cui ho cominciato a sognare le avventure della mia vita.
Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno permesso di vivere questa meravigliosa esperienza.
Sergio, Paolo, Matteo per le sicure. Lucio per il reportage video-fotografico. Carlo, canoista e amico di vecchia data con il quale ho condiviso, condivido e condividerò le emozioni della canoa.
Appena saranno disponibili i filmati li pubblicheremo.

Un caro saluto a tutti.

Feel you Free !


Mario Adolini
Feel you Free kayak school
Liquido Kayak Team
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